Perché gli Strozzapreti si chiamano così
Gli strozzapreti sono un piatto tipico romagnolo, con un impasto molto semplice e da abbinare con condimenti ricchi di sapore. Ma perché si chiamano così e com’è nato questo primo piatto così gustoso?
Protagonista indiscusso di sagre e fiere di paese, diffuso da Nord a Sud in versioni anche molto diverse tra loro, tutti in Italia conoscono gli strozzapreti. Per gli amanti della pasta homemade sono una delle tipologie predilette, spesso accompagnati da abbondanti e saporiti sughi.
Cosa c’entrano i preti e qual è la vera storia di questo piatto? Scopriamolo insieme.
Come sono nati gli strozzapreti
Gli strozzapreti, già conosciuti e preparati fin dal 1500, hanno una storia interessante da raccontare. Il cuoco Antonio Camuria nel 1524 li menzionò nel suo ricettario.
In origine, gli strozzapreti erano una specialità delle famiglie più umili, realizzati con semplici ingredienti come acqua, farina, sale e, quando disponibili, uova.
La Romagna viene considerata la loro patria d’origine, ma oggi possiamo trovare numerose varianti di questo primo piatto in tutta Italia.
Il nome sembra fare riferimento all’atto di strozzare i preti, ma ti sei mai chiesto per quale motivo e se abbia effettivamente senso?
Ci sono varie teorie sull’origine del nome e non è facile capire quale sia la realtà e dove inizi la leggenda.
Le ipotesi sul nome
Nel passato, il territorio era sotto il dominio dello Stato Pontificio, e i preti imponevano tasse e dazi . Si racconta che, invece di riscuotere il dovuto in denaro, i sacerdoti chiedessero le uova. A quel punto, le azdore, rimaste senza uova dovevano arrangiarsi con acqua e farina. Mentre impastavano, le donne auguravano ai preti di strozzarsi con le uova riscosse.
Altre storie tramandate raccontano che tutto questo sia collegato alla forma sostanziosa della pasta, che, unita a un condimento abbondante, poteva risultare difficile da deglutire per i preti. Essi erano spesso considerati dei buongustai, soprattutto dai poveri che dovevano affrontare la fame quotidiana. Da qui l’augurio che questi uomini di Chiesa si strozzassero per aver mangiato troppo.
Secondo un’altra leggenda le massaia un tempo erano solite preparare questo piatto e donarlo ai preti. I mariti, ritornati dalle campagne, si accontentavano sempre della solita minestra. Durante il pasto, si auguravano che qualche prete rimanesse strozzato.
I sacerdoti sono al centro di molte delle leggende tramandate, mentre per altri il nome degli strozzapreti non ha nulla a che fare con loro.
Il nome potrebbe derivare da due parole di origine greca: “straggalào”, che significa “arrotolare“, e “preto”, che significa “incavare“. Infatti, arrotolando e schiacciando l’impasto si crea la caratteristica forma degli strozzapreti. “Strozzapreti” potrebbe essere un’evoluzione di “strangulapriévete”, legato al modo in cui vengono preparati, piuttosto che ai sacerdoti.